In memoria di Ytzhak Rabin
(Gerusalemme, 1º marzo 1922 – Tel Aviv, 4 novembre 1995)
Nel 25° anniversario dell’assassinio di Rabin, mi piace ricordarlo pubblicando il discorso che egli pronunciò a Washington il 13 settembre 1993, in occasione della firma degli “accordi di Oslo” con l’OLP.
Luciano Belli Paci
DISCORSO DEL PREMIER ISRAELIANO YITZHAK RABIN PRONUNCIATO DOPO LA FIRMA DELL’INTESA ISRAELO-PALESTINESE.
Siamo venuti da Gerusalemme, l’antica ed eterna capitale del popolo ebraico.
Siamo venuti da una terra tormentata e addolorata.
Siamo venuti da un popolo, una casa, una famiglia, che non ha conosciuto un solo anno, un solo mese, in cui le madri non abbiano pianto i loro figli.
Siamo venuti per cercare di mettere fine alle ostilità in modo che i nostri figli, i figli dei nostri figli, non debbano più sperimentare il doloroso costo della guerra, della violenza e del terrore.
Siamo venuti per tutelare le loro vite e alleviare il cordoglio e i ricordi dolorosi del passato, per sperare e pregare per la pace.
Lasciate che dica a voi, palestinesi, che siamo destinati a vivere insieme sullo stesso suolo, sulla stessa terra.
Noi, soldati tornati dalle battaglie macchiate dal sangue; noi, che abbiamo visto i nostri parenti e amici uccisi davanti ai nostri occhi; noi, che abbiamo partecipato ai loro funerali e non possiamo guardare negli occhi i loro familiari; noi, che siamo venuti da una terra dove i genitori seppelliscono i figli; noi, che abbiamo combattuto contro di voi, palestinesi, noi vi diciamo oggi a voce alta e chiara: basta col sangue e le lacrime.
Basta.
Non abbiamo desideri di vendetta… non nutriamo odio nei vostri confronti.
Noi, come voi, siamo gente… gente che vuole costruire una casa, piantare un albero, amare, vivere al vostro fianco con dignità, in affinità, come essere umani, come uomini liberi.
Noi diamo oggi un ‘occasione alla pace, e vi diciamo ancora “basta”.
Preghiamo che arrivi il giorno in cui noi tutti diremo addio alle armi.
La foto : Rabin e il testo della canzone Sir Leshalom che aveva cantato poco prima di essere assassinato